Chi si avvicina alla piattaforma TikTok quasi sicuramente ha avuto o ha esperienza con un profilo business Instagram. Su IG è più comune riuscire ad avere un buon riscontro in termini di engagement se riusciamo ad essere seguiti dal maggior numero di persone, quindi i famosi “followers”. Su Tiktok, invece, l’algoritmo ragiona in modo diverso in quanto è possibile ottenere una grande “visibilità” anche con un profilo poco seguito.
“Andare virali” su TikTok è possibile quindi con qualsiasi numero followers. Ad impattare non è il profilo che pubblica, ma i contenuti che vengono pubblicati. Seguendo questa logica infatti chiunque può ottenere un’ampia visibilità organica senza spendere un centesimo di euro. Si tratta di una visione di TikTok abbastanza democratica che incentiva gli utenti a creare e pubblicare contenuti di qualità in grado di competere.
Ovviamente se un video ottiene molte visualizzazioni (finendo spesso nei “Per Te”) ed è molto apprezzato diventa anche il veicolo che permette di ottenere numerose visite al profilo TikTok. I video che ottengono molte views ovviamente danno una netta spinta all’incremento del numero di utenti che seguono il profilo, ma soprattutto alla conseguente visibilità di tutti gli altri video pubblicati.
L’indicatore che determina l’efficacia o la qualità di un profilo TikTok non è infatti il numero di followers. Il numero di visualizzazioni dei video è un fattore molto più importante.
Questa dinamica in cui il potere è sui contenuti e non sui profili ribadisce la missione di TikTok che non vuole posizionarsi come un social ma vuole essere percepito come una piattaforma di intrattenimento in grado di far concorrenza alla TV o ad altre piattaforme di streaming con Netflix o Primevideo.